Articoli

Ultimi aggiornamenti sull'antibiotico resistenza: cosa è stato fatto in Italia

2020/07/08

Risultato0 (0 Voti)

Questo articolo contiene gli ultimi aggiornamenti in materia di antibiotico-resistenza, con approfondimenti sull'allevamento delle bovine da latte.

Per antimicrobico resistenza si intende la capacità di un microrganismo di sopravvivere o crescere in un ambiente in cui sia presente un agente antimicrobico in concentrazioni che solitamente sono sufficienti a inibire o uccidere un microrganismo della stessa specie. 

Il consumo di antibiotici ad ampio spettro nella nostra Penisola resta al di sopra della media di altri Paesi europei; come sottolinea AIFA, si tratta di un problema da non sottovalutare, poiché proprio questa categoria di antimicrobici contribuisce maggiormente al fenomeno della resistenza. Preoccupa in particolare la resistenza alle cefalosporine e ai carbapenemi di terza generazione in infezioni da Klebsiella pneumoniae, Escherichia coli, Pseudomonas aeruginosa e Acinetobacter. Nel caso degli animali di interesse zootecnico la faccenda si complica ulteriormente, in quanto anche il letame che viene impiegato come fertilizzante su suolo agricolo può portare allo sviluppo della resistenza antimicrobica con conseguente contaminazione della filiera alimentare. Occorre dunque prestare attenzione anche allo smaltimento delle deiezioni di animali di allevamento sottoposti a trattamenti antibiotici. 

 

Le richieste del Parlamento Europeo ai Medici Veterinari


Lo scorso 1° giugno il Parlamento Europeo ha approvato una risoluzione in materia di utilizzo consapevole di antibiotici, la quale riconosce il bisogno di veterinari e allevatori di ricorrere ad antibiotici non inclusi nell'elenco di riserva per uso umano, quando necessario. Ciò nonostante, si riconfermano prioritarie le misure preventive da adottare nelle strutture di allevamento, al fine di garantire il benessere degli animali, ridurre l'insorgenza e la diffusione delle malattie infettive. Come suggerito dall'EFSA, la Commissione e gli Stati Membri devono incoraggiare i veterinari a prestare consulenza agli allevatori sulle misure di prevenzione e controllo, al fine di implementare programmi di biosicurezza, bioprotezione, vaccinazione e buone pratiche zootecniche. 

In particolare, il provvedimento si concentra sulle malattie elencate nel Reg. UE 2016/429, invitando la Commissione Europea a valutare le patologie causate da batteri resistenti agli antibiotici sulla base dei pareri EFSA per elaborare misure regolamentari di sorveglianza o controllo. Inoltre, l'Europarlamento sollecita la Commissione e gli Stati Membri a una maggiore attenzione al benessere degli animali destinati alla produzione di alimenti, intesa come ulteriore strategia di prevenzione delle malattie infettive. Per questo motivo, si invita la Commissione a presentare una proposta di revisione della legislazione dell'Unione Europea sul benessere degli animali di allevamento: un migliore benessere, infatti, contribuisce a rafforzare il sistema immunitario degli animali e riveste un ruolo chiave della riduzione dell'insorgenza e della diffusione delle malattie in allevamento. 

 

Nuove linee guida nell'allevamento di bovine da latte

In seguito all'attuazione del Reg. (UE) 2019/6, la Regione Emilia Romagna ha coordinato la stesura di linee guida per l'utilizzo di antibiotici nell'allevamento della bovina da latte. Realizzate grazie alla collaborazione e condivisione tra istituzioni pubbliche e associazioni scientifiche, le nuove linee guida si propongono come manuale applicativo volontario che il veterinario libero professionista può consultare per la gestione dell'allevamento basata sullo studio degli agenti eziologici, sulla profilassi e sugli esami di laboratorio

In particolare, nel documento viene sottolineata l'importanza di adottare un adeguato percorso diagnostico e di attuare dei programmi vaccinali completi, anche con eventuale ricorso ai vaccini stabulogeni. In quest'ottica la diagnosi clinica di gruppo ricoprirà un ruolo essenziale sia per rilevare situazioni particolari che possono orientare verso una precisa malattia sia per scegliere una terapia antibiotica specifica e mirata. L'obiettivo è limitare allo stretto necessario l'utilizzo di antimicrobici, cercando di prescrivere vecchie molecole non in associazione; la MIC si riconferma il test più attendibile per la valutazione della sensibilità agli antibiotici. 

 

Consapevole dei rischi legati all'antimicrobico resistenza e del ruolo centrale che il veterinario libero professionista ricopre della lotta a questo fenomeno, Virbac ha intervistato il Prof. Alfonso Zecconi dell'Università degli Studi di Milano. Lasciamo a sua disposizione materiali informativi che potrà consultare liberamente e che speriamo possano esserle di aiuto nella pratica quotidiana. 

Tags :