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Iperadrenocorticismo nei cani: diagnosi e monitoraggio del trattamento

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Una breve guida su come approcciare la patologia dalla diagnosi al monitoraggio della terapia

L'iperadrenocorticismo: un problema diffuso

L'iperadrenocorticismo, noto come sindrome di Cushing, è una delle endocrinopatie più diffuse nei cani. Causato da un eccesso di cortisolo, può derivare da disfunzioni della ghiandola pituitaria o da tumori delle ghiandole surrenali. Una gestione efficace richiede una diagnosi precisa e un monitoraggio accurato del trattamento, come sottolineato nelle recenti linee guida dell'American Animal Hospital Association (AAHA) e negli studi sul monitoraggio clinico del trilostano.

Cosa causa l'iperadrenocorticismo nei cani?

La sindrome di Cushing può essere endogena o iatrogena. La forma endogena, la più comune, include:

  • Cushing pituitario-dipendente (PDH): Rappresenta circa l'85% dei casi e deriva da un adenoma della ghiandola pituitaria che stimola eccessivamente le ghiandole surrenali.
  • Cushing surrenalico-dipendente (ADH): Costituisce circa il 15% dei casi ed è causato da un tumore alla ghiandola surrenale, che produce autonomamente cortisolo.

La forma iatrogena, meno comune, è invece causata dall'uso prolungato di farmaci corticosteroidei.

 

Sintomi dell'iperadrenocorticismo nei cani

I sintomi possono svilupparsi gradualmente e includono:

  • Poliuria e polidipsia: Aumento della sete e della produzione di urina.
  • Aumento dell'appetito (polifagia).
  • Aumento del peso e debolezza muscolare: Spesso i cani sviluppano un addome “a botte”.
  • Problemi cutanei: Alopecia, pelle sottile e pigmentata, infezioni ricorrenti.

La combinazione di questi sintomi, insieme a specifici risultati di laboratorio, aumenta il sospetto clinico di Cushing.

Diagnosi dell'iperadrenocorticismo canino

Per confermare la sindrome di Cushing, le linee guida AAHA 2023 raccomandano di eseguire test specifici in cani con sospetti clinici di Cushing, inclusi:

  • Test di soppressione con desametasone a basso dosaggio (LDDST): Misura la risposta del cortisolo alla desametasone. Valori elevati di cortisolo 8 ore dopo il test indicano iperadrenocorticismo.
  • Test di stimolazione con ACTH: Utile in caso di forte sospetto di Cushing anche con test LDDST negativo, per monitorare il trattamento e identificare il Cushing iatrogeno.
  • Rapporto cortisolo-creatinina urinaria (UCCR): Un test sensibile per escludere la malattia; valori bassi escludono Cushing, mentre valori elevati richiedono ulteriori conferme.

La scelta del test deve considerare la salute generale del cane, poiché condizioni di stress o malattie concomitanti possono influenzare i risultati.

Trattamento dell'iperadrenocorticismo canino con trilostano

Il trilostano è il trattamento di riferimento per il Cushing nei cani, grazie alla sua capacità di inibire la produzione di cortisolo. La terapia inizia generalmente con una somministrazione giornaliera, con una possibile transizione a due volte al giorno per un miglior controllo.

Monitoraggio del trattamento con trilostano

Un monitoraggio regolare è fondamentale per ottimizzare il dosaggio del trilostano e prevenire effetti collaterali. Lo studio di Golinelli (2021) suggerisce vari metodi per monitorare l'efficacia del trattamento, tra cui:

  • Haptoglobina (Hp): Proteina la cui riduzione indica un miglior controllo della malattia. Uno studio ha trovato che un valore inferiore a 151 mg/dL è associato a un controllo ottimale della sindrome di Cushing.
  • Attività di ALT e γGT: Enzimi epatici correlati a un trattamento non ottimale; livelli elevati suggeriscono la necessità di aggiustare il dosaggio.
  • Urina specific gravity (USG): Utilizzato per monitorare la funzione renale e l’equilibrio idrico.
  • Cortisolo prima della dose (pre-pill): Risulta in stretta correlazione con il controllo clinico, rendendolo uno strumento utile, anche se con alcune limitazioni.
  • Test di stimolazione con ACTH

Questionari per il monitoraggio clinico

L’utilizzo di questionari compilati dai proprietari, con il supporto di veterinari esperti, permette di integrare i dati clinici con l'osservazione quotidiana. Questo approccio consente di classificare i cani come ben controllati, sotto-controllati o malati, migliorando l’accuratezza del monitoraggio e il controllo dei sintomi.

Importanza del monitoraggio continuo

Una gestione corretta dell’iperadrenocorticismo richiede una combinazione di esami clinici e strumenti di monitoraggio. Il monitoraggio continuo dei livelli di cortisolo, unito a una valutazione clinica approfondita, può ridurre le complicazioni e migliorare la qualità della vita dei cani con Cushing.

Attenzione, questo contenuto è destinato ai Medici Veterinari.

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