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Relazione tra sterilizzazione chirurgica e sviluppo di linfoma/linfosarcoma nei cani: cosa dicono gli studi?

2025/01/01
In questo articolo cercheremo di fare chiarezza sulla relazione tra gonadectomia e sviluppo di linfomi e linfosarcomi, analizzando le ultime pubblicazioni scientifiche.

La sterilizzazione chirurgica nei cani è una pratica veterinaria diffusa per il controllo delle nascite, la prevenzione delle malattie riproduttive e la gestione di alcuni problemi comportamentali. Tuttavia, negli ultimi anni, l’attenzione della ricerca si è concentrata sugli effetti collaterali a lungo termine di questa procedura, in particolare sul possibile aumento del rischio di alcune patologie oncologiche, come il linfoma e il linfosarcoma.

Sterilizzazione chirurgica: benefici e rischi

La sterilizzazione chirurgica, che include ovariectomia, ovarioisterectomia e orchiectomia, offre numerosi vantaggi, tra cui la prevenzione di piometre, neoplasie mammarie (nelle femmine) e patologie testicolari (nei maschi). Nonostante questi benefici consolidati, emergono sempre più prove di una possibile associazione tra sterilizzazione e sviluppo di alcune forme di cancro, inclusi il linfoma e il linfosarcoma.

Il linfoma è una delle neoplasie più comuni nei cani, rappresentando circa il 15-20% di tutti i tumori maligni diagnosticati nella specie canina. Esso origina dai linfociti, cellule fondamentali del sistema immunitario, e può colpire vari organi, inclusi linfonodi, milza, fegato e midollo osseo.

Sterilizzazione e rischio di linfoma: cosa dice la letteratura

Uno studio ha analizzato retrospettivamente un ampio campione di cani sterilizzati e non sterilizzati per identificare eventuali correlazioni tra la procedura chirurgica e l’insorgenza del linfoma. I risultati hanno indicato che i cani sterilizzati, sia maschi che femmine, mostravano un rischio leggermente maggiore di sviluppare linfoma rispetto ai non sterilizzati.

La spiegazione potrebbe risiedere nelle alterazioni endocrine indotte dalla sterilizzazione. La rimozione delle gonadi riduce drasticamente i livelli di ormoni sessuali, come estrogeni e testosterone, che hanno un ruolo protettivo contro alcune forme di cancro. Questo squilibrio ormonale potrebbe contribuire alla trasformazione neoplastica dei linfociti.

Un altro studio ha evidenziato che il rischio di linfoma è particolarmente elevato nei cani sterilizzati precocemente, cioè prima del primo ciclo estrale (nelle femmine) o prima della maturità sessuale (nei maschi). Questo suggerisce che il momento della sterilizzazione possa influenzare significativamente il rischio oncologico.

Razze predisposte e fattori di rischio genetici

Non tutti i cani presentano lo stesso rischio di sviluppare linfoma dopo la sterilizzazione. Alcune razze, come il Boxer, il Golden Retriever e il Pastore Tedesco, sembrano essere geneticamente predisposte a questa patologia. Uno studio ha rilevato che la sterilizzazione aumenta ulteriormente il rischio nei cani appartenenti a queste razze, suggerendo una possibile interazione tra fattori genetici e ormonali.

Ad esempio, nei Golden Retriever sterilizzati, il rischio di sviluppare linfoma è risultato significativamente più alto rispetto ai non sterilizzati, con una differenza marcata tra i soggetti sterilizzati precocemente e quelli sterilizzati in età adulta. Questo dato sottolinea l’importanza di considerare le caratteristiche di razza e l’età al momento dell’intervento.

Linfoma e linfosarcoma: differenze cliniche e impatto della sterilizzazione

Il linfoma può manifestarsi in diverse forme cliniche, con variazioni nel comportamento biologico e nella prognosi. Il linfosarcoma, una forma particolarmente aggressiva, è stato associato a una più alta incidenza nei cani sterilizzati. Uno studio condotto su cani con diagnosi di linfosarcoma ha evidenziato che la sterilizzazione potrebbe alterare la risposta immunitaria, favorendo lo sviluppo di forme tumorali più invasive.

La teoria dell’immunosoppressione post-sterilizzazione è supportata da studi che mostrano una riduzione dell’attività delle cellule natural killer (NK) e una diminuzione della produzione di citochine pro-infiammatorie nei cani sterilizzati. Questi cambiamenti immunologici potrebbero facilitare la proliferazione incontrollata dei linfociti tumorali.

Sterilizzazione precoce vs. tardiva: un fattore chiave

Un aspetto cruciale è rappresentato dal momento in cui viene eseguita la sterilizzazione. La sterilizzazione precoce, effettuata prima dei sei mesi di età, è spesso raccomandata per ridurre il rischio di gravidanze indesiderate e tumori mammari. Tuttavia, diversi studi suggeriscono che questa pratica possa aumentare il rischio di linfoma, soprattutto in razze già predisposte geneticamente.

Al contrario, la sterilizzazione tardiva, eseguita dopo il completamento dello sviluppo fisico e ormonale, sembra avere un impatto minore sul rischio oncologico. È quindi fondamentale valutare attentamente i benefici e i rischi della sterilizzazione precoce rispetto a quella tardiva, adattando la decisione alle caratteristiche individuali del cane.

Strategie di prevenzione e raccomandazioni per i veterinari

Considerando il potenziale aumento del rischio di linfoma associato alla sterilizzazione, è importante adottare un approccio personalizzato nella pratica clinica. Ecco alcune raccomandazioni:

  1. Valutazione individuale: Prima di consigliare la sterilizzazione, è essenziale valutare il rischio oncologico specifico per la razza, l’età e lo stato di salute del cane.

  2. Timing dell’intervento: Quando possibile, considerare la sterilizzazione tardiva o alternative alla chirurgia (ed esempio agonisti del GnRH) per minimizzare il rischio di squilibri ormonali che potrebbero favorire lo sviluppo di linfoma.

  3. Monitoraggio post-sterilizzazione: I cani sterilizzati dovrebbero essere sottoposti a controlli veterinari regolari per monitorare segni precoci di patologie oncologiche, in particolare nelle razze predisposte.

  4. Educazione dei proprietari: Informare i proprietari sui benefici e i potenziali rischi della sterilizzazione, includendo una discussione approfondita sui fattori di rischio oncologico.

I veterinari hanno un ruolo cruciale nell’educare i proprietari e nell’adottare un approccio clinico basato sull’evidenza per minimizzare i rischi a lungo termine. La ricerca continua è fondamentale per comprendere meglio i meccanismi alla base di questa associazione e per sviluppare strategie preventive efficaci, migliorando la salute e il benessere dei pazienti canini.

Fonti

1. Ettinger AM, Gust SK, Kutzler MA. Luteinizing hormone receptor expression by nonneoplastic and neoplastic canine lymphocytes. Am J Vet Res. 2019 Jun;80(6):572-577. doi: 10.2460/ajvr.80.6.572. PMID: 31140843.
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Quando sterilizzare un cane in base alla razza

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Fonte: Hart LA, Thigpen AP, Hart BL, Willits NH, Lee M, Babchuk MM, Lee J, Ho M, Clarkson ST, Chou JW. Assisting decision-making on age of neutering for German Short/Wirehaired Pointer, Mastiff, Newfoundland, Rhodesian Ridgeback, Siberian Husky: associated joint disorders, cancers, and urinary incontinence. Front Vet Sci. 2024 Apr 12;11:1322276.

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