La sterilizzazione chirurgica è una procedura comune e largamente adottata per prevenire gravidanze indesiderate e migliorare la salute generale degli animali. Nella cagna, la sterilizzazione, che prevede l’asportazione delle ovaie e dell’utero, viene spesso raccomandata per evitare patologie riproduttive e comportamentali. Tuttavia, come ogni intervento chirurgico, comporta anche dei rischi, sia a breve che a lungo termine, che ogni proprietario di un animale deve considerare attentamente.
In questo articolo, esploreremo i principali rischi associati alla sterilizzazione chirurgica nella cagna, basandoci sulle linee guida fornite dalla WSAVA (World Small Animal Veterinary Association).
Uno dei rischi primari di qualsiasi intervento chirurgico, inclusa la sterilizzazione, è rappresentato dall’anestesia. La cagna viene sottoposta a sedazione profonda durante la procedura, il che comporta sempre un rischio, seppur minimo, di reazioni avverse. Le complicazioni possibili includono reazioni allergiche, problemi cardiaci, difficoltà respiratorie o altre risposte inaspettate all'anestetico. La WSAVA sottolinea che una valutazione pre-operatoria completa, che includa esami del sangue e valutazioni cliniche, è fondamentale per ridurre i rischi legati all'anestesia, specialmente in soggetti anziani o con condizioni preesistenti.
Come per qualsiasi intervento chirurgico, la sterilizzazione comporta un rischio di infezione. Nonostante l'intervento venga praticato in ambienti sterili e con strumenti adeguatamente disinfettati, il rischio di infezioni post-operatorie è sempre presente. Le infezioni possono manifestarsi nella zona della ferita chirurgica, ma anche internamente, a causa della manipolazione degli organi riproduttivi. In questi casi, la WSAVA suggerisce una stretta sorveglianza post-operatoria e l'uso di antibiotici profilattici per prevenire complicazioni infettive.
Il dolore post-operatorio è un aspetto importante da considerare nella sterilizzazione della cagna. Sebbene l'intervento sia generalmente ben tollerato, alcune cagne possono manifestare disagio, gonfiore e dolore nel periodo post-operatorio. È fondamentale che il veterinario prescriva farmaci analgesici adeguati per alleviare il dolore e monitori il recupero del cane nelle prime 48 ore. La WSAVA raccomanda un controllo del dolore efficace come parte di una gestione post-operatoria completa, per garantire che il cane non soffra inutilmente e si riprenda rapidamente.
Un altro rischio associato alla sterilizzazione chirurgica nella cagna riguarda l'alterazione del metabolismo. Dopo l'intervento, il corpo della cagna subisce cambiamenti ormonali che possono portare a una riduzione dell’attività metabolica. Di conseguenza, molte cagne sterilizzate tendono ad aumentare di peso; per questo motivo è opportuno adattare la dieta alle nuove esigenze metaboliche e sottoporre l'animale a una corretta attività fisica. La WSAVA suggerisce di spiegare ai proprietari l'importanza di monitorare attentamente il peso della cagna dopo la sterilizzazione, regolando la dieta e aumentando l'esercizio fisico per prevenire l’obesità e altre complicazioni metaboliche come il diabete o le malattie cardiache.
Sebbene la sterilizzazione prevenga patologie legate all'utero e alle ovaie, come le infezioni uterine (piometra) e i tumori ovarici, ci sono anche alcuni rischi a livello ormonale. In particolare, la rimozione delle ovaie e dell'utero interrompe la produzione di ormoni sessuali che regolano diverse funzioni fisiologiche. Alcuni studi suggeriscono che la sterilizzazione precoce può essere associata a un aumento del rischio di sviluppare patologie ortopediche, come la displasia dell’anca, a causa del cambiamento nell'equilibrio ormonale.
La WSAVA, in base alle evidenze scientifiche, raccomanda di considerare il momento migliore per la sterilizzazione, poiché il rischio di malattie ortopediche potrebbe essere maggiore se l'intervento viene effettuato prima della maturità fisica. La sterilizzazione dovrebbe essere personalizzata in base alla razza, all'età e alle condizioni fisiche specifiche della cagna.
Prima ancora della pubblicazione delle linee guide WSAVA per il controllo della riproduzione, la comunità scientifica veterinaria ha indagato quali fossero le conseguenze della gonadectomia negli animali da compagnia. Gli studi hanno confermato che, nonostante gli indiscussi benefici che questa pratica può offrire, sono numerosi anche i rischi a cui i pazienti vengono sottoposti.
Si è cercato, quindi, di definire quando sia più opportuno sterilizzare chirurgicamente un cane o un gatto, in modo da ridurre il più possibile gli effetti collaterali sul lungo periodo.
Tra le numerose pubblicazioni consultabili online, proponiamo un'interessante lavoro di Hart et al., uscito nell'aprile 2024; l'articolo suggerisce delle linee guida per la sterilizzazione del cane tenendo conto del sesso e della razza. Riportiamo di seguito quanto proposto per la femmina.
Un altro possibile rischio della sterilizzazione riguarda le modifiche comportamentali. La rimozione degli organi riproduttivi può alterare alcuni aspetti del comportamento della cagna. Sebbene molte cagne sterilizzate diventino più tranquille e meno inclini a comportamenti legati al calore (come l'irrequietezza o la fuga), altre potrebbero sviluppare problemi comportamentali legati all'ansia o alla depressione, in particolare se la sterilizzazione viene eseguita prima che l'animale abbia avuto la possibilità di maturare completamente.
La WSAVA sottolinea che un intervento chirurgico dovrebbe essere considerato solo dopo aver valutato attentamente gli effetti psicologici e comportamentali a lungo termine. La gestione del comportamento deve essere monitorata in seguito all’intervento e, se necessario, affrontata con l’aiuto di un veterinario specializzato in comportamento.
Sebbene la gonadectomia (sterilizzazione chirurgica) sia una delle soluzioni più comuni per il controllo della riproduzione nella cagna, esistono anche alternative meno invasive: esse comprendono trattamenti farmacologici e dispositivi medici che agiscono sugli ormoni, offrendo un controllo temporaneo o a lungo termine della fertilità senza l'intervento chirurgico.