Quasi l’80% dei tumori maligni è rappresentato da adenocarcinomi, il 10% di questi sono carcinomi in situ2,11. Il rischio di sviluppare neoplasie mammarie è maggiore nei gatti sottoposti a terapia progestinica a lungo termine1,9, mentre è minore nelle gatte sterilizzate prima di 1 anno di età12. L’età media di presentazione va da 10 a 12 anni6,7; il principale sintomo di neoplasia mammaria è la presenza di una o più masse mammarie; inoltre, è frequente il simultaneo coinvolgimento di entrambe le file mammarie.
Possono essere presenti gonfiore mammario, aree di necrosi o ulcerazioni cutanee. Tranne che nelle fasi avanzate della neoplasia, le condizioni generali di
solito non sono interessate. Nel gatto, la diagnosi differenziale comprende principalmente iperplasia mammaria, condizioni extramammarie come tumori mastocitari o lipomi, e tessuto adiposo. I tumori mammari benigni hanno conseguenze limitate, mentre nel 50-90% degli animali colpiti da tumori maligni si verificano metastasi, che si diffondono attraverso il sistema linfatico e per via venosa. A livello locale, è stato segnalato lo sviluppo di metastasi nei linfonodi ascellari e inguinali, nella fila mammaria controlaterale o nella cute. Metastasi a distanza possono svilupparsi all’interno della cavità toracica (80% dei casi) e sono state segnalate nel fegato, nella milza, nei reni, nelle ghiandole surrenali, nel cervello e nelle ossa.
La diffusione locale di solito si verifica prima della diffusione a distanza.
Valutare le metastasi
Non è possibile distinguere clinicamente i tumori mammari benigni da quelli maligni, per la diagnosi definitiva è fondamentale l’esame istopatologico del tessuto mammario dopo mastectomia. Nonostante la loro minor sensibilità, possono essere presi in considerazione altri esami complementari (ad esempio le analisi citologiche o l’elastografia). A causa dell’alta frequenza di tumori maligni nei gatti, si dovrebbe sempre valutare la diffusione metastatica: gli organi da esplorare sono i linfonodi drenanti e la cavità
toracica. Si consiglia la TC o la radiografia toracica nelle tre proiezioni. L’esame citologico dei linfonodi regionali è utile per rivelare l’infiltrazione metastatica
(sensibilità: 100%; specificità: 96%).
Nei gatti, i principali fattori prognostici per i carcinomi sono la dimensione del tumore, gli emboli linfovascolari, le metastasi locali o a distanza, lo stadio clinico, il tipo e grado istologico e la conta mitotica 3,4,10,11,13 (vedere tabella 1).
In quasi tutti i casi, la mastectomia è il primo passo del trattamento (vedere tabella 2). Quanto più precocemente il tumore viene dignosticato e trattato, tanto migliore sarà la prognosi. Nei gatti, l’escissione chirurgica dovrebbe includere l’intera fila mammaria interessata, e tutto il tessuto rimosso deve essere sottoposto ad analisi istopatologica. In caso di tumore mammario maligno invasivo, la chemioterapia può contribuire a limitare la diffusione delle metastasi e lo sviluppo di lesioni metastatiche. Nelle fasi avanzate della neoplasia, dovrebbero essere implementate misure palliative per migliorare il comfort dell’animale.
Anne Gogny*
* Dipl. ECAR
Per saperne di più
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