Introduzione
In questa semplice prova di campo abbiamo voluto verificare se l’applicazione di metodiche molecolare innovative potesse rappresentare un utile strumento sia per la corretta identificazione degli agenti causali, ma soprattutto per una corretta valutazione dell’esito terapeutico. Quest’ultimo aspetto è infatti spesso trascurato, infatti, alla scomparsa dei segni clinici, generalmente non viene verificato se in realtà gli agenti patogeni siano stati realmente eliminati. Questo comporta la comparsa di recidive dovute alla persistenza del patogeno che, dopo il tempo necessario alla sua nuova moltiplicazione, darà origine a nuovi casi di infezione.
Materiali e Metodi
Prelievo dei campioni
I prelievi sono stati effettuati su casi clinici. Il primo prelievo è stato effettuato al momento dell’identificazione del caso clinico, prima della somministrazione della terapia. Successivamente sono stati effettuati dei prelievi di controllo dopo 10 gg (± 3).
Protocollo terapeutico
Il protocollo terapeutico prevedeva la somministrazione per via endocanalicolare di una siringa di Rilexine 200 T lattazione (Virbac) ad intervalli di 12 ore dopo 4 mungiture consecutive.
Analisi batteriologica convenzionale
I campioni di latte prelevati sono stati seminati su piastra di agar-sangue. Dopo incubazione a 37°C per 18 h, sono state isolate le colonie di crescita, che sono state poi sottoposte ai test biochimici per l’identificazione, secondo procedure standardizzate.
Analisi molecolare
E’ stata effettuata su ogni campione anche un’analisi molecolare mediante un Kit commerciale (PathoProof®) con estrazione in colonna dal latte tal quale (Euroclone - Finnzyme). Tale sistema diagnostico è stato sviluppato specificatamente per la diagnosi di mastite. Il sistema diagnostico è in grado di riconoscere: S.aureus, Serratia marcescens, Str.agalactiae, E.coli, Corynebacterium bovis, Klebsiella spp, Stf.coag negativi, Str.uberis, Str.dysgalactiae, Enterococcus spp, Arcanobacterium pyogenes e Peptoniphilus indolicus.
I risultati strumentali sono stati poi acquisiti da un software appositamente realizzato.
Risultati
In base alle analisi microbiologiche effettuate (convenzionali e mediante Real Time PCR), l’agente causale è stato identificato nel 67,4% dei campioni sottoposti a indagini convenzionali e nel 60,9%
Servizio tecnico Virbac Italia Materiale interno per i Sigg. Medici Veterinari, vietata la riproduzione dei campioni sottoposti ad indagini molecolari. Tenuto conto che il metodo molecolare non riesce ad identificare le infezioni da Prototheca spp e combinando le due metodiche è stato possibile identificare il 71,8% degli agenti di mastite.
Esito della terapia
La terapia endomammaria effettuata con Rilexine ha dato nel suo complesso dei buoni risultati.
Infatti, considerati i quarti su cui sono state effettuate le indagini microbiologiche sia prima dell’inizio della terapia che dopo 10(± 3) gg. rispetto il termine della stessa, e in cui è stato isolato un patogeno ad esclusione della Prototheca (nella tabella sottostante indicato come Altri), notoriamente non trattabile, è emerso che in almeno l’82% dei campioni il microrganismo isolato all’insorgenza della mastite clinica non era più presente dopo la terapia.
I risultati indicano che il protocollo terapeutico applicato ha dato una completa negatività batteriologica nel caso di infezione da Streptococchi ambientali, Stafilococchi coagulasi negativi e coliformi. Da rilevare comunque che 7/8 quarti infetti da S.aureus sono risultati batteriologicamente negativi all’esame.
Analisi molecolare
Le indagini effettuate con metodiche molecolari hanno sostanzialmente confermato i risultati delle indagini convenzionali. Infatti i tassi di guarigione batteriologica sono risultati molto elevati nel caso di S.aureus, Stafilococchi coagulasi negativi e coliformi, inferiori invece per Streptococchi ambientali.
Da sottolineare che la metodica molecolare identifica la presenza di materiale genetico indipendentemente che il microrganismo sia vivo o morto (confermando quindi la presenza e la tipizzazione del microorganismo isolato). Quindi la negatività batteriologica osservata nella maggior parte dei casi risulta essere un risultato decisamente buono.
Conclusioni
La prova di campo effettuata, sia pur su un numero di campioni ridotto, ha permesso di identificare circa il 70% degli agenti eziologici delle mastiti cliniche e, conseguentemente, di applicare un protocollo terapeutico che ha dato una guarigione batteriologica del 92% nel caso di indagini effettuate con tecniche convenzionali e del’ 81% nel caso di indagini di tipo molecolare. Tali risultati, confermano pertanto l’efficacia di un protocollo terapeutico basato sull’utilizzo endomammario di Rilexine 200T nella terapia delle mastiti cliniche.